
Studi condotti in varie parti del mondo hanno osservato un’associazione significativa tra tumori della pelle e lavori all’aperto. La radiazione solare è inserita fin dal 1992 nel Gruppo 1 degli “agenti cancerogeni per gli esseri umani” della IARC (International Agency for Research on Cancer).
Questa situazione ha evidenziato la necessità di valutare questo pericolo nascosto e insidioso, troppo spesso sottovalutato.
La radiazione ultravioletta solare per alcune tipologie di lavori all’aperto è considerata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) come rischio di natura professionale da valutare e prevenire alla stregua di tutti gli altri rischi (chimici, fisici, biologici) presenti nell'ambiente di lavoro.
Pertanto, in tutti i casi nei quali il processo lavorativo o la mansione comportino una significativa esposizione del lavoratore alla radiazione solare, la valutazione dei rischi specifica per questo agente è da considerarsi un obbligo del datore di lavoro ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs 81/2008 che impone la valutazione di “...tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori…”.
QUALI SONO GLI EFFETTI NOCIVI DELLA RADIAZIONE SOLARE?
Sono da tempo individuate e caratterizzate molte patologie fotoindotte, i cui organi bersaglio sono pelle ed occhi.
La principale patologia fotoindotta è senz’altro il cancro della pelle. La radiazione solare può infatti causare tumori sia a livello della pelle (epiteliomi, carcinomi baso-cellulari e squamo-cellulari, melanoma maligno) che degli occhi (carcinomi squamo-cellulare della cornea e della congiuntiva e melanoma oculare).
Altri possibili effetti sono:
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eritema, ustione, fotoinvecchiamento;
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fotosensibilizzazione secondaria all’assunzione di alcune sostanze ad azione fotosensibilizzante con meccanismo tossico o allergico nel momento in cui ci si espone al sole;
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aggravamento di alcune malattie cutanee fotosensibili in particolare lupus eritematoso cutaneo e sistemico;
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pingueola, pterigio, cataratta (corticale o nucleare).
QUALI SONO LE ATTIVITÀ A RISCHIO?
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Lavorazioni agricolo/forestali
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Floricultura/giardinaggio
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Addetti alla balneazione e ad altre attività su spiaggia o a bordo piscina
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Edilizia e cantieristica (stradale, ferroviaria e navale)
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Lavorazioni in cave e miniere a cielo aperto
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Pesca e lavori a bordo di imbarcazioni, ormeggiatori, attività portuali
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Addetti di piazzale movimentazione merci in varie tipologie lavorative (compresi scalo aeroportuali)
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Addetti alle attività di ricerca e stoccaggio idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio, nel mare e nelle piattaforme continentali
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Maestri di sci o addetti agli impianti di risalita
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Istruttori di sport all'aperto
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Parcheggiatori
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Operatori ecologici/netturbini
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Addetti agli automezzi per la movimentazione di terra
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Rifornimento carburante (stradale e aeroportuale)
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Portalettere/corrieri
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Polizia municipale, Forze dell'ordine, Militari con mansioni all'aperto
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Conducente di taxi, autobus, autocarri, etc.
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Addetti alla ristorazione all'aperto, venditori ambulanti
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Operatori di eventi all'aperto
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Addetti manutenzione piscine
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Addetti manutenzione linee elettriche ed idrauliche esterne
Possono essere identificate inoltre alcune categorie di lavoratori, quali conducenti di veicoli, piloti e lavoratori che, pur operando in condizioni assimilabili ad un ambiente al chiuso possono comunque risultare esposti alla radiazione solare attraverso barriere quali vetri o polimeri trasparenti.
COME VALUTARE IL RISCHIO?
Dal momento che, il rischio UV solare è strettamente legato anche a fattori individuali, la valutazione dell’esposizione va effettuata lavoratore per lavoratore in relazione anche ai dati personali (fototipo, farmaci, patologie), e lavorativi (presenza di agenti fotosensibilizzanti) in stretta collaborazione con il medico competente.
Ai fini della valutazione e prevenzione del rischio lavorativo di esposizione a radiazione solare nelle lavorazioni all'aperto è possibile far riferimento al documento ICNIRP 14/2007 "Protecting Workers from Ultraviolet Radiation".
Il metodo esposto nel documento è una stima quantitativa basata sulla definizione di sei fattori che influenzano l'esposizione a radiazioni UV solari per lavori all'aperto. Lo scopo è quello di dare un’indicazione sul livello di rischio cui sono esposti eventuali lavoratori outdoor e quelle che possono essere delle misure di protezione da adottare.
COME PROTEGGERSI NEI LUOGHI DI LAVORO?
MISURE ORGANIZZATIVE |
MISURE COLLETTIVE |
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE |
INFORMAZIONE E FORMAZIONE |
SORVEGLIANZA SANITARIA |
organizzare l'orario di lavoro, se possibile, in modo tale che negli orari 11.00 - 15.00 e 12.00 - 16.00 si lavori all'aperto solo se non vi sono alternative. Consumare i pasti e sostare in luoghi ombreggiati. |
ombreggiare il luogo di lavoro con teli e con coperture, cabine schermate, strutture portatili (simili ad ombrelloni). |
indumenti leggeri e il più possibile coprenti; copricapo/casco; protezione per gli occhi; eventuale utilizzo di protezioni per la cute quali creme solari. |
in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione alle radiazioni ottiche naturali e alle misure di prevenzione e protezione. |
mirata agli organi bersaglio della Radiazione UV, quindi cute ed apparato oculare. Consiste in accertamenti medici preventivi e successivamente periodici. |
Il team Qsa rimane a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Chiamaci al numero +39 0461 950720 oppure scrivici all'indirizzo info@qsa.it